Lo Studio ABCPLUS, specializzato nella progettazione di impianti sportivi, ci racconta come integrare una SPA in una struttura dedicata allo sport: vantaggi, sfide e competenze richieste.
Negli ultimi anni, l’integrazione di aree benessere e SPA all’interno di centri sportivi è diventata una tendenza consolidata, spinta dalla crescente domanda di servizi olistici che uniscono attività fisica, salute e benessere.
Secondo il Global Wellness Institute, il segmento del wellness integrato nello sport è cresciuto del 6,5% annuo tra il 2019 e il 2023, con una proiezione di ulteriore espansione nei prossimi anni.
In Italia, il Rapporto Deloitte sul fitness 2024 indica che oltre il 40% dei centri fitness di fascia medio-alta ha introdotto o sta introducendo aree SPA, wellness e servizi dedicati al recupero post-allenamento, mentre tra i club premium e le strutture polisportive questo dato sale al 65%.
Palestre, centri natatori, impianti polisportivi e club privati stanno quindi trasformando radicalmente la loro offerta, arricchendo le strutture con ambienti dedicati al recupero e al benessere psicofisico, in risposta a un pubblico sempre più esigente e attento alla salute globale. Il modello “sport & wellness” non è più percepito come un lusso, ma come uno standard competitivo per fidelizzare la clientela e ampliare il proprio bacino d’utenza.
I vantaggi dell'integrazione SPA-Sport
L’aggiunta di una spa all’interno di un centro sportivo offre molteplici vantaggi, sia dal punto di vista dell’esperienza utente sia da quello gestionale ed economico.
Per gli sportivi, la SPA rappresenta un complemento ideale all’attività fisica: favorisce il recupero muscolare, migliora la qualità del sonno e riduce i livelli di cortisolo (ormone dello stress) fino al 30%, secondo uno studio pubblicato su Journal of Sports Science & Medicine. Non a caso, oltre il 70% degli atleti professionisti oggi utilizza regolarmente servizi wellness nei propri programmi di preparazione e defaticamento.
Dal punto di vista gestionale, integrare una SPA consente di ampliare il target di clientela, includendo utenti interessati più al benessere che alla sola performance sportiva. Secondo una ricerca condotta da EuropeActive, i centri dotati di area wellness registrano in media un 20–25% di permanenza in più degli iscritti rispetto alle palestre tradizionali, grazie alla maggiore varietà di servizi.
Inoltre, le SPA offrono opportunità di monetizzazione aggiuntive, attraverso pacchetti giornalieri, abbonamenti combinati, trattamenti estetici e massaggi. Per molte strutture, l’area benessere rappresenta ormai una voce strategica nei ricavi accessori, contribuendo anche a destagionalizzare le entrate nei mesi meno attivi.
Abbiamo chiesto una riflessione sul tema all’Arch. Damiano Capuzzo, uno dei soci fondatori dello studio ABCPLUS.
Ecco la sua testimonianza.
Progettare una SPA all’interno di un impianto sportivo significa cambiare approccio: non si tratta solo di inserire una sauna o un Kniepp, ma di creare un vero percorso esperienziale che completi l’attività fisica e ne amplifichi i benefici.
La sfida più grande? Fare in modo che i due mondi, sport e benessere, dialoghino senza invadere i rispettivi spazi. Serve grande cura nel progetto architettonico e una regia attenta su materiali, percorsi e impiantistica.
Integrare una SPA in un centro sportivo presenta criticità precise, dovute alla coesistenza di due mondi con esigenze opposte: l’uno dinamico, rumoroso, ad alta frequentazione; l’altro silenzioso, ovattato, centrato sul benessere e sulla cura personale.
E' fondamentale progettare spazi che garantiscano un’esperienza di qualità senza compromissioni.
Tra le criticità più rilevanti:
Acustica e privacy: è essenziale creare una separazione fisica e sensoriale netta tra area allenamento e area SPA, adottando soluzioni avanzate di isolamento acustico e progettazione dei buffer spaziali.
Flussi separati: vanno previsti percorsi distinti e accessi dedicati, evitando che utenti sportivi e clienti wellness si incrocino in modo improprio, compromettendo la percezione del servizio.
Controllo microclimatico: le aree umide richiedono impianti specifici per il trattamento aria, la deumidificazione e il controllo termico, con particolare attenzione alla qualità dell’aria e alla prevenzione di muffe e condense.
Sostenibilità economica: la SPA comporta costi di gestione elevati. È quindi imprescindibile progettare impianti energeticamente efficienti, integrando recuperi di calore, fonti rinnovabili e sistemi domotici di controllo per ottimizzare consumi e costi operativi.
Normative e sicurezza: infine, la complessità normativa di una SPA richiede una conoscenza approfondita delle specifiche igienico-sanitarie, antincendio e di sicurezza, che spesso differiscono da quelle delle aree sportive.
Per questo è indispensabile un approccio integrato e multidisciplinare fin dalla fase di concept, affidandosi a team con esperienza specifica sia nel wellness sia nell’ambito sportivo.
Architetto, quali sono gli elementi irrinunciabili in una SPA inserita in un centro sportivo?
Essendo io stesso uno sportivo, anche se amatoriale, mi permetto di rispondere anche con un punto di vista personale, basato sull’esperienza diretta di chi vive questi spazi dopo l’attività fisica.
In un contesto sportivo, la SPA deve avere una forte componente legata al recupero muscolare e al riequilibrio psicofisico. Per questo, credo che siano imprescindibili tutte le attrezzature che lavorano sul contrasto caldo-freddo, fondamentali per la fase defaticante.
In particolare, non può mancare una sauna, strumento classico ma sempre efficace per il rilassamento muscolare e la detossinazione, affiancata da percorsi Kneipp ben studiati, con alternanza di vasche calde e fredde per stimolare la circolazione e favorire il recupero.
Completano la mia idea di esperienza delle docce emozionali e multisensoriali, con getti a diverse pressioni e temperature, aromaterapia e cromoterapia, che aiutano il rilassamento e hanno un effetto defaticante.
Sono elementi che non solo arricchiscono l’esperienza dell’utente, ma rappresentano veri e propri strumenti per migliorare la performance e il benessere post-allenamento.
A nome di tutto il team Aquaform, desideriamo ringraziare sentitamente l’Architetto Damiano Capuzzo e lo Studio ABCPLUS per aver condiviso con noi la loro preziosa esperienza e visione. Il loro contributo ha arricchito il nostro approfondimento sul tema dell’integrazione tra SPA e impianti sportivi, offrendo spunti concreti e professionali che aiutano a comprendere le sfide e le opportunità di questo ambito progettuale in continua evoluzione.
Grazie per la collaborazione e per il valore che avete saputo apportare al nostro lavoro.
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