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Esplorando il Futuro del Benessere: Intervista alla Touchless Wellness Association

Negli ultimi anni, il settore del benessere ha vissuto una trasformazione profonda, con le soluzioni touchless che si sono affermate come risposta alle nuove esigenze dei consumatori e alle sfide del mercato. La Touchless Wellness Association (TWA) è nata proprio da questo cambiamento, con l’obiettivo di educare, supportare e ispirare aziende e professionisti che abbracciano questo approccio innovativo.

Come Aquaform, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare i membri fondatori della TWA — Erin Lee, Alina Hernandez e Nigel Franklyn — per comprendere meglio come le tecnologie touchless stanno ridisegnando il panorama del benessere, cosa significa davvero vivere un’esperienza “touchless” e perché l’acqua continua a essere un elemento centrale nella creazione di percorsi benessere immersivi e trasformativi.

Come nasce TWA e quale esigenza vi ha spinto a creare questa organizzazione?

La Touchless Wellness Association (TWA) è stata creata per valorizzare e promuovere l’adozione di prodotti e terapie touchless nel settore del benessere. È nata in risposta alla crescente domanda di queste soluzioni, spinta dalla pandemia di COVID-19 e dalla carenza globale di personale nel settore SPA. La TWA si propone come piattaforma per esplorare, condividere e celebrare le opportunità offerte dalle tecnologie touchless per arricchire le esperienze di benessere.

Cosa intendete esattamente con il termine “touchless wellness”?

Il termine “Touchless Wellness”, come definito nel white paper del 2023 “Embracing Tomorrow, Today”, scritto da Erin Lee e Alina Hernandez, indica “trattamenti, terapie o esperienze di benessere che offrono benefici fisici, mentali, emotivi e spirituali senza la necessità di un contatto fisico diretto o dell’intervento di un terapista”.

Comprende una vasta gamma di tecniche e tecnologie che mirano a migliorare il benessere attraverso modalità non convenzionali e prive di contatto.

Quali sono gli obiettivi principali dell’associazione, sia a breve che a lungo termine?

Siamo impegnati a supportare le aziende che offrono prodotti e servizi dedicati al miglioramento del benessere complessivo delle persone, facilitando il recupero, promuovendo la rigenerazione, favorendo il rinnovamento e ottimizzando i risultati, all’interno del settore Touchless Wellness. Lo facciamo in collaborazione con brand come il vostro, leader a livello globale in questo campo, che continuano a essere pionieri del settore.
Attraverso un forte impegno verso l’apprendimento continuo, il nostro obiettivo è promuovere una maggiore comprensione di questo ambito, per facilitare la creazione, lo sviluppo e l’implementazione di nuovi modelli di business Touchless Wellness, elevare ed evolvere il percorso degli ospiti e migliorare l’esperienza del cliente.

Erin, con il tuo background tecnico nella progettazione e realizzazione di aree wellness di alta gamma, sia per progetti residenziali che commerciali, quali ritieni siano i fattori chiave nell’integrazione dei sistemi acqua in questi spazi, sia dal punto di vista funzionale che da quello estetico?

Quando si integrano sistemi acqua all’interno di aree dedicate alle esperienze di calore, che si tratti di una SPA di lusso, di una suite wellness o di una residenza privata, la chiave è trovare un equilibrio tra funzionalità, sicurezza e impatto sensoriale.
Dal punto di vista funzionale, il sistema deve essere robusto, intuitivo e igienico. È fondamentale considerare fin dall’inizio la qualità dell’acqua, la pressione, il consumo idrico, la regolazione della temperatura e lo smaltimento efficiente delle acque. L’integrazione con gli impianti meccanici dell’edificio deve essere impeccabile, e i materiali devono resistere a condizioni estreme pur rimanendo di facile manutenzione. Mi assicuro sempre che gli impianti siano facili da ispezionare, soprattutto in contesti commerciali dove i volumi di utilizzo sono elevati e la continuità operativa è essenziale.

Dal punto di vista del design, gli elementi acqua devono amplificare il rito e il ritmo dell’esperienza SPA. Che si tratti di una doccia a cascata, una vasca di reazione, un tunnel di nebbia o un percorso Kneipp, il viaggio sensoriale è tutto. Illuminazione, materiali e proprietà acustiche devono dialogare in modo armonioso per suscitare emozioni e valorizzare l’esperienza. L’elemento d’acqua non deve mai sembrare un’aggiunta secondaria, è un momento di contrasto e transizione, quindi la sua collocazione, il flusso e l’integrazione visiva nello spazio sono determinanti.

È altrettanto essenziale considerare la sequenza e il flusso dell’intero percorso wellness. Gli elementi acqua devono essere posizionati strategicamente in relazione alle altre esperienze, sia per motivi pratici, come risciacquarsi prima di accedere a una piscina, sauna o bagno turco, sia per amplificare l’effetto terapeutico, come posizionare una vasca fredda dopo un’esperienza calda intensa. In alcuni casi, l’acqua è essa stessa l’esperienza, offrendo momenti di stimolazione, recupero o radicamento all’interno di un percorso multisensoriale più ampio.
Alla fine, il successo nell’integrazione dei sistemi acqua dipende dalla collaborazione tra progettisti, architetti, ingegneri e fornitori. È lì che avviene la magia: quando la precisione tecnica incontra un design consapevole e ogni elemento contribuisce al benessere e all’esperienza sensoriale complessiva.

Alina, nel 2020 hai creato il primo programma di Circadian Health Wellness, ti occupi da tempo di tradurre la scienza in percorsi wellness e hai gestito una ricerca di primaria importanza sul tema del Touchless Wellness.

Recentemente stai applicando i principi dell’Experience Design al settore del benessere, per comprendere cosa desiderano e di cosa hanno realmente bisogno oggi gli ospiti di SPA e wellness. Il tuo lavoro analizza anche come queste priorità stiano cambiando nel tempo: desideri ed aspettative degli ospiti che evolvono. Secondo te, cosa dovrebbero considerare i brand e gli investitori del Touchless Wellness per rispondere in modo efficace ai nuovi modi di creare esperienze che siano allo stesso tempo significative e memorabili?

Il comportamento dei consumatori nel mercato dei servizi wellness è influenzato da un intreccio complesso di fattori, tra cui aspetti psicologici, sociali, personali, economici e persino tecnologici. Questi fattori modellano la motivazione, la percezione, le attitudini e, in ultima analisi, le decisioni di acquisto dei consumatori nei confronti dei servizi wellness e il loro comportamento nell’approcciarsi all’esperienza di benessere.
Tutto ciò implica un cambio di paradigma rispetto al modello originario del “one-size-fits-all”, passando dalla personalizzazione generica al concetto di “Precision Wellness”. Quando si tratta di creare valore e offrire esperienze eccezionali, questo è un cambiamento epocale, che richiede di progettare, sviluppare ed eseguire esperienze wellness su misura per le esigenze individuali.

Le esperienze d’acqua
rappresentano uno dei modi più affascinanti e versatili per offrire Touchless Wellness, e comprendere la dimensione sensoriale è la chiave di tutto. Ma c’è un aspetto da considerare: ogni persona possiede un proprio “profilo sensoriale” innato, ovvero preferenze uniche nel percepire gli stimoli.

Gli esseri umani percepiscono l’acqua attraverso una combinazione di stimoli sensoriali, risposte individuali e sistemi sensoriali, in cui il tatto, la temperatura, l’udito, la vista e la propriocezione sono elementi fondamentali per creare esperienze di precisione.
Come già accennato dai miei colleghi, le esperienze d’acqua possono svolgere un ruolo potente nel wellness, sfruttando la funzione dei sensi per indurre rilassamento, ridurre il dolore e migliorare le funzioni fisiche e cognitive. Questa integrazione sensoriale consente agli individui di sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo e di affinare l’elaborazione sensoriale, favorendo al contempo la regolazione emotiva e potenziando le capacità cognitive, un valore aggiunto estremamente rilevante per il consumatore.

Quando si parla di investimenti, modelli di business e ritorno sull’investimento (ROI), gli ospiti desiderano essere intrattenuti, ottenere benefici concreti e vivere esperienze sorprendenti.
Il percorso verso il ROI passa attraverso la creazione di esperienze bio-individualizzate, significative e memorabili, capaci di intercettare i desideri e i bisogni personali. Grazie alla capacità odierna di automatizzare, monitorare e integrare molteplici verticali operativi tramite l’intelligenza artificiale, è possibile offrire ai consumatori esattamente ciò che vogliono e di cui hanno bisogno, mantenendo al contempo l’equilibrio con le esigenze di business.

Nigel, la tua carriera è da sempre legata alla creazione di spazi wellness che uniscono estetica, scienza e trasformazione emotiva. Come vedi oggi il ruolo dell’acqua nei progetti wellness?

Credi che debba essere sempre un elemento imprescindibile all’interno di una SPA? E, se sì, come pensi che le esperienze d’acqua debbano essere valorizzate e promosse per creare momenti davvero significativi e memorabili per gli ospiti?

Assolutamente!

L’acqua non è semplicemente un elemento di design negli spazi wellness che progetto, ma un catalizzatore di esperienze fondamentale, una forza essenziale e potente che connette scienza, sensorialità e sfera sacrale.

Nel mio lavoro, l’acqua non è mai decorativa: è un sistema terapeutico attivo all’interno della coreografia spaziale. Quando viene progettata, integrata e valorizzata come parte centrale del concept, i percorsi idrotermali, le immersioni in acqua fredda, il galleggiamento, i tunnel doccia sensoriali e persino i rituali di bagno elementali smettono di essere semplici servizi. Diventano interventi strategici e leve di benessere che regolano il sistema nervoso autonomo, aumentano il tono vagale, supportano il flusso linfatico e influenzano positivamente la neuroplasticità, un tema chiave nella conversazione sulla longevità.

Questi non sono lusso o “facilities” se progettati in questo modo; sono vere e proprie modalità, scientificamente fondate, che supportano un reset fisiologico ed emotivo profondo, e danno coerenza emotiva all’esperienza.

In questo contesto, l’acqua diventa architettura in movimento: reattiva, rigenerante, ma anche intrinsecamente terapeutica.

Un sentito ringraziamento a Erin, Alina e Nigel per aver condiviso con noi la loro visione, esperienza e passione. Le vostre riflessioni hanno mostrato come la Wellness Experience stia evolvendo verso un approccio sempre più preciso, sensoriale e personalizzato, dove l’acqua non è soltanto un elemento, ma un vero e proprio linguaggio del benessere. È grazie a contributi come i vostri che il settore può continuare a crescere, innovare e offrire esperienze autentiche, significative e memorabili per ogni ospite.

Team Aquaform

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