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Home »  Magazine »  Network » Ferruccio Alessandria: il mondo delle piscine e la sua connessione con l'universo delle SPA

Ferruccio Alessandria, laureato in Sociologia, con specializzazione in Comunicazioni e Mass-Media, e un MBA conseguito presso l'Università Bocconi, ha intrapreso la sua carriera come Direttore Commerciale e Marketing in aziende di rilevanza nazionale e internazionale. Nel corso degli anni, ha ampliato la sua esperienza lavorando come Direttore Generale in diverse strutture operanti nel settore del benessere e degli impianti sportivi.
Attualmente, è titolare di Alessandria Consulting, una società che si distingue per la consulenza strategica rivolta a realtà di questi due settori, nonché Presidente di Assopiscine - Associazione Italiana Piscine e Wellness.

Lo abbiamo incontrato per approfondire la sua visione sul futuro del mondo “Acqua”, e analizzare le difficoltà e le potenzialità che il mercato italiano deve affrontare per evolversi e adattarsi alle nuove esigenze dei consumatori.

Presidente Alessandria, qual è la situazione attuale del settore delle piscine in Italia?

Il settore delle piscine in una panoramica globale è in continua evoluzione e crescita. Infatti, dato un consistente incremento della domanda di piscine residenziali e di spazi ricreativi all’aperto, ed un particolare focus rivolto al wellness, al lusso e allo svago nei rispetti della sostenibilità ambientale, si stima un aumento marginale del valore di mercato, passand da 3.51 miliardi di dollari nel 2023 a 3.55 miliardi di dollari nel 2024, fino a raggiungere, secondo le previsioni, 3.79 miliardi di dollari nel 2028.

Oggigiorno, le piscine rappresentano una parte essenziale delle abitazioni private e delle strutture ricettive in grado di offrire, soprattutto grazie all’espansione del settore turistico, un luogo di rifugio lontano dallo stress quotidiano, adottando soluzioni sempre più personalizzate, tecnologiche, rivoluzionarie e, soprattutto green, collocate in un contesto fortemente urbanizzato, con temperature sempre più sopra la media stagionale.

Pertanto, da un mercato in costante espansione ed estremamente competitivo, gli acquirenti, sempre più esigenti, abbienti e desiderosi di migliorare il proprio stile di vita, ripongono particolare attenzione alla sostenibilità, alla pulizia e ai comfort offerti dalla piscina desiderata.

In Europa, l’Italia si posiziona al quarto posto (preceduta da Francia, Spagna e Germania), con una stima di circa 15.000 piscine residenziali interrate vendute l’anno. Oggigiorno, in Italia sono presenti circa 700.000 piscine residenziali interrate affiancate da una significativa crescita della richiesta da parte del settore pubblico e semi-pubblico (strutture ricettive appartenenti al settore turistico e del wellness) che rappresentano circa il 15% delle strutture esistenti.

In che modo il mercato italiano delle piscine si distingue da quello estero? Quali differenze principali ha riscontrato?

L'Italia mostra un potenziale significativo nel mercato delle piscine, grazie al clima favorevole e alla diffusione di abitazioni con spazi esterni; tuttavia rispetto a Francia e Spagna, paesi con clima simile, abbiamo ampi margini di crescita. La Francia conta circa 3,5 M.ni di piscine mentre la Spagna circa 2 M.ni contro le 700.000 del mercato Italiano.

Tale divario è dovuto a motivi culturali, industriali e normativi. Tali fattori, all'estero, hanno favorito la sviluppo della domanda e dell’intera Supply Chain generando imprese di dimensioni superiori alle imprese Italiane. Non a caso i maggiori produttori nascono in Francia e Spagna negli anni ’60.

Tuttavia il mercato Italiano si contraddistingue per una maggior cura del Design e della qualità strutturale proponendo una gamma di prodotti che vedono un utilizzo importante di strutture tradizionali in calcestruzzo e/o pannellature in acciaio modulari, rivestite con variegate finiture, dalle guaine di nuova generazione all’utilizzo di compositi naturali di pregio. E’ altresì possibile accedere a strutture prefabbricate diversificate (vetroresina, acciaio pre-rivestito etc.) a prezzi inferiori e realizzabili in tempi rapidi.

Ciò nonostante, per colmare il divario con i principali paesi europei, è fondamentale:
a) Semplificare il quadro normativo e burocratico
b) Promuovere la formazione e la qualificazione degli operatori del settore
c) Incentivare l'adozione di tecnologie sostenibili e a basso consumo energetico
d) Sostenere investimenti pubblici e privati per l'ammodernamento delle infrastrutture esistenti.
Con strategie mirate e investimenti adeguati, l'Italia può rafforzare la propria posizione nel mercato europeo.

SPA e piscine sembrano mondi distanti, pur essendo complementari. Qual è, secondo lei, il loro punto di incontro?

La ripresa post-pandemia ha spinto consumatori e imprese verso investimenti in piscine e SPA, favorendo attività all’aperto e benessere personale. Tuttavia, il confine tra questi due settori resta marcato, frutto della loro diversa origine e sviluppo. In Italia, il mercato delle piscine nasce nei primi anni ’60 come bene di lusso, per poi democratizzarsi con il boom economico. Da lì si avvia una crescita costante di operatori e un progressivo ampliamento dell’offerta, spinta da una domanda sempre più diffusa.

Il mondo delle SPA, pur affondando le radici nelle antiche terme romane, si afferma solo tra gli anni ’70 e ’80, quando le grandi catene alberghiere iniziano a integrare centri wellness nei loro hotel.

È dagli anni ’90 che il mercato si struttura anche in Italia, importando modelli da Austria e Germania, con le prime aziende specializzate nella realizzazione di saune e bagni di vapore. Questo fenomeno risponde al bisogno crescente di benessere, relax e cura di sé, in un’epoca in cui lo stress da lavoro e l’accelerazione tecnologica impongono nuove esigenze di equilibrio psico-fisico.

Per queste ragioni, piscine e SPA hanno seguito percorsi quasi paralleli, dando vita a mercati e competenze apparentemente distanti. Oggi però questi mondi si stanno sempre più avvicinando: le professionalità si integrano e la piscina è spesso il cuore progettuale attorno a cui ruota l’intero centro benessere. Inoltre, il concetto di SPA si declina in diverse forme, dalla piccola SPA domestica ai grandi centri sviluppati in contesti specifici.

Oggi sembra mancare un evento capace di unire piscine e SPA e creare una cultura comune. Cosa servirebbe per colmare questa lacuna?

Oggi esistono alcuni eventi internazionali dedicati al settore, tuttavia – anche per le ragioni sopra descritte e per il fatto che il mercato delle piscine, in termini numerici, resta nettamente superiore a quello delle SPA e richiede quindi un proprio evento di riferimento – a mio avviso manca ancora una manifestazione capace di integrare davvero questi due mondi, complementari e ormai imprescindibili l’uno dall’altro.

Piscine e SPA dovrebbero trovare un terreno comune non solo culturale, ma anche tecnico: le aziende che operano nel settore piscine, infatti, raramente possiedono competenze specifiche nell’ambito SPA, e viceversa. Questo genera una frammentazione che limita lo sviluppo di progetti realmente integrati, sia dal punto di vista progettuale che imprenditoriale.

Per colmare questa lacuna, sarebbe fondamentale investire in associazioni che rappresentino entrambi i settori e in eventi combinati, capaci di favorire il dialogo tra mondi finora troppo separati. Ma servono anche altre iniziative concrete, come la definizione di linee guida tecniche congiunte, che aiutino a costruire una base comune di riferimento progettuale e normativo, l’organizzazione di percorsi formativi trasversali, rivolti a professionisti che desiderano acquisire competenze nei due ambiti, la creazione di tavoli di lavoro permanenti, dove aziende e progettisti possano confrontarsi su temi comuni e sviluppare approcci integrati, ecc.

Solo attraverso un insieme strutturato di azioni sarà possibile costruire una cultura condivisa tra piscine e benessere, capace di evolvere insieme al mercato e alle esigenze degli utenti.

Esperienza è la parola d’ordine in molti settori, e in particolare in quello delle SPA. Come si può innovare il mondo delle piscine per offrire al pubblico esperienze coinvolgenti e memorabili?

Vivere un’esperienza, e in particolare un’esperienza sensoriale, significa coinvolgere uno o più sensi — vista, udito, tatto, gusto, olfatto — in modo profondo e consapevole, generando emozioni, benessere o memorie attraverso percezioni fisiche che diventano protagoniste. È un tipo di esperienza in cui i sensi assumono un ruolo centrale: ascoltare melodie rilassanti, annusare oli essenziali, accarezzare materiali naturali, assaporare cibi raffinati.

L’ambiente stesso diventa un alleato nel creare suggestioni, nel rilassare o sorprendere chi lo vive. Questo approccio è sempre più associato al benessere, alla meditazione, alla cura del corpo, ma anche all’arte, al design e alla gastronomia. In questo contesto, la piscina assume una nuova identità: da semplice contenitore d’acqua a vero e proprio teatro di esperienze multisensoriali, dove salute, sicurezza e sostenibilità diventano i principi fondanti del progetto.

La piscina si trasforma così in un “parterre d’acqua” dinamico e coinvolgente, capace di avvolgere l’utente nel tepore di bacini dalle forme e dimensioni variabili, arricchiti da giochi d’acqua, luci e temperature differenziate. Un luogo in cui il percorso esperienziale si fa intenso, immersivo e profondamente gratificante. Grazie alle più avanzate tecnologie e al design contemporaneo, oggi è possibile soddisfare le aspettative più elevate, offrendo ambienti che parlano a un pubblico sempre più esigente e sensibile alla qualità dell’esperienza.

Desideriamo ringraziare sinceramente Ferruccio Alessandria per la disponibilità e la generosità con cui ha condiviso la sua visione e le sue preziose riflessioni sul mondo delle piscine e la sua connessione sempre più stretta con l’universo del benessere e delle SPA. Le sue parole offrono spunti concreti e stimolanti per tutto il settore, sottolineando la necessità di una cultura condivisa e integrata tra questi due mondi. Da parte di tutto il team Aquaform, un sentito grazie per aver arricchito il nostro magazine con il suo contributo autorevole e appassionato.

Team Aquaform

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